lunedì 15 luglio 2013

Giulio Giovine, pilota vastese che morì nei cieli di Spagna

di Lino Spadaccini
Settantacinque anni fa, il 15 luglio del 1938, moriva valorosamente nei cieli di Spagna il pilota vastese Giulio Giovine.
Nato a Vasto il 15 novembre 1908, dopo aver compiuto i primi studi nella città natale, si trasferì prima a Chieti dove frequentò il Liceo Classico G. B. Vico, ma non reputando quella la strada giusta, preferì cambiare indirizzo e frequentare l’Istituto Agrario di Pesaro. Conseguito il diploma di Perito Agrario, tornò nuovamente a Chieti dove dalla Cattedra Ambulante di Agricoltura ebbe l’incarico di impartire lezioni di agraria ai giovani contadini della provincia.
Ma la sua vera passione era un’altra: il volo. Partecipò al concorso dell’Accademia Aeronautica di
Caserta, presso il Palazzo Reale (sede dal 1926 al 1943), ma fu respinto alla visita medica per le tonsille troppo gonfie. Non desistette: in segreto si fece operare e l’anno successivo si ripresentò. Dopo aver superato la prova scritta, venne ammesso al corso accademico “Leone” (1931).
Nel 1933, a 25 anni venne nominato ufficiale e assegnato alle squadriglie di bombardamento in servizio all’aeroporto di Poggio Reale (Ferrara), acquistando l’ammirazione dei colleghi e la stima dei suoi superiori. In seguito alla guerra italo-etiopica, il tenente Giovine partì per l’Africa, ma a causa di un banale incidente alla mano non riuscì ad alzarsi in volo. Quando guarì, la guerra era ormai terminata.
Dopo lo scoppio della guerra civile in Spagna, Mussolini e Hitler inviarono un notevole spiegamento di uomini, armi e anche aerei, a sostegno di Franco. Tra i tanti italiani che partirono ci fu anche il pilota vastese,  il quale decollò l’8 aprile del 1938 dall’aeroporto di Guidonia e atterrò a Logrono nell’alta valle dell’Ebro. “Da Logrono passò a Saragozza”, si legge sulle colonne dell’Histonium, “per partecipare più da vicino alle operazioni di quel settore, dove era maggiormente richiesto l’impiego dell’aviazione per l’avanzata verso Valencia. La squadriglia del ten. Giovine fu impegnata a fondo in appoggio alle truppe terrestri, che tra Castellon de la Plana e Teruel lungo la Val de Linares puntavano sugli obiettivi prefissi”. In tre mesi il pilota vastese compì 34 voli di guerra con la 280ª Squadriglia bombardamento veloce.
Il 15 luglio, lo stesso giorno in cui fu promosso capitano, Giulio Giovine era sul campo di Saragozza a riposarsi, perché non di servizio, ma ad una successiva richiesta di alzarsi in volo fatta dai suoi superiori, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, non si tirò indietro.
Quello fu il suo ultimo volo. Alla famiglia venne consegnata una medaglia d’argento al valore
Quattro anni dopo, il 31 dicembre del 1942, il consiglio comunale presieduto dall’Avv. Silvio Ciccarone, in seguito alla richiesta del Preside del’ R. Istituto Tecnico, approvò l’intitolazione della nascente Scuola Media “al nome dell’eroico caduto Istoniese pilota Giulio Giovine”.
La famiglia del pilota vastese, nell’ottobre del 1941, inoltrò richiesta al comune per l’apposizione di una lapide sulla facciata della casa natale. Il nulla osta arrivò il 13 ottobre successivo da parte della Federazione Fasci di Combattimento di Chieti.
La lapide  è ancora oggi è visibile sulla casa natale del pilota che si affaccia su Corso De Parma. Questo è il testo:
IL SACRIFICIO E LA MEMORIA
DEL CAPITANO-PILOTA
GIULIO GIOVINE
LEGIONARIO IN SPAGNA
PER L’AFFERMAZIONE DI ALTI IDEALI DI CIVILTA’
ISTONIO VUOLE RICORDATI
QUI DOVE PRIMA EGLI VIDE QUEL CIELO
CHE DOVEVA AFFASCINARE LA GIOVINEZZA
COL DESIDERIO DI ARDITI VOLI
IN UNO DEI QUALI MORTE E GLORIA
LO AVVOLSERO IN UNA SOLA LUCE
IN CUI SPLENDE L’ITALIA

ISTONIO, 15.XI.1908                    CIELO DI SPAGNA 15.VII.1938-XVI°







Nessun commento: